martedì 28 gennaio 2020

La capacità di essere cristiani-trasversali



San Tommaso d'Aquino
Per molti di noi, esiste il bianco e il nero. E poi ci sono le sfumature, che a volte ci rifiutiamo di guardare, quando siamo intransigenti, o che guardiamo troppo, perdendo di vista che le sfumature sono fatte di bianco e nero insieme.

I nostri giudizi, perché purtroppo giudichiamo e lo facciamo spesso, anche se non lo ammetteremo mai, a discapito di "non giudicate per non essere giudicati", si muovono su queste linee. Si tratta di una continua oscillazione tra l'eccessivo rigorismo o la superficiale e temuta accondiscendenza. Misericordia? Pensiamo spesso...verso chi non ci fa torto, forse... ma davanti a ingiustizie gratuite, ferite impreviste, per non dire crimini efferati, quale misericordia è possibile?
A mio avviso, dobbiamo imparare ad essere "trasversali".
Non è centrare l'attenzione sul bianco o sul nero, né tanto meno stare lì a dondolarci sulle sfumature... Essere trasversali è quella capacità che ci permette di cogliere la presenza di bianco e nero sapendo che saranno sempre presenti entrambi e sapendo che non ci sarà mai, su questa terra, soltanto uno o  l'altro.
Avere questa consapevolezza, ci rende capaci di accogliere, di comprendere che non esistono due situazioni uguali, né due persone uguali, né due tempi o momenti uguali. Piuttosto ci porta ad apprezzare il positivo e cogliere nel negativo una possibilità di miglioramento, e di cambiamento.
Ci aiuta ad essere misericordiosi, verso chi compie gesti di carità, ma dentro il cuore porta tanto rancore nonostante tutto, e di aiutare chi reagisce sempre in maniera violenta a tirare fuori il meglio di sé, che sempre, dico sempre, alberga in ognuno di noi.
Essere cristiani-trasversali è non prendere posizioni rigoriste, se non l'unica opzione fondamentale "Gesù Cristo". Ed è sapere che nonostante questa nostra, meravigliosa, consolante, imprescindibile ed unica opzione fondamentale, anche le altre religioni contengono (non semplicemente possono contenere) semi di bene... Dio si rivela ai piccoli, non soltanto ai piccoli cristiani...
Dio si rivela... Grande consolazione!

Essere cristiani-trasversali vuol dire sapere di non avere la verità in tasca, ma di avere la responsabilità di essere testimoni credibili. Strano a dirsi ma è proprio così. San Tommaso d'Aquino, il grande San Tommaso D'Aquino dottore della Chiesa, filosofo e teologo che oggi ricordiamo, ne ha fatto un caposaldo della sua scienza teologica: "Noi non possediamo la verità, è la Verità che ci possiede"! Il che vuol dire che siamo poca cosa, che se non ci svuotiamo di tutta quella presunzione di verità e di potere, di arroganza e desiderio di protagonismo, e se non impariamo ad "ascoltare" prima di "parlare", non solo non saremo testimoni di verità, ma non saremo neanche in grado di riconoscerla la Verità quando ci imbatteremo in essa, e, gioco forza, non saremo mai capaci di amare... Perché l'amore si nutre di verità, di bellezza, di unità, di presenza.
Essere è ens verum unum - pulchrum. (Ancora una volta San Tommaso d'Aquino docet...).
Dio è verità... E questa verità ci farà liberi!

Essere cristiani-trasversali vuol dire riconoscere l'amore nelle forme in cui si presenta. Riconoscere che l'amore è amore e non può essere sottaciuto, classificato, discriminato, accusato, rinchiuso, demonizzato. Sa Dio perché...
Amore è fondamento della pace e dell'accoglienza del povero, dell'orfano, dello straniero.
Amore è fondamento della giustizia, che è anche denuncia che non può sottacere la prevaricazione, l'odio, la guerra, la falsità, la disonestà.
E continuare ad amare, avere fiducia, dare opportunità. Amarsi, concedersi tempo, darsi opportunità.
Dio è amore... Mirabile verità!

Essere cristiani-trasversali vuol dire creare ponti di bellezza sulle brutture che ci affiancano. Non coprire per nascondere, ma vivere accanto e seminare... Come il grano e la zizzania, perché non accada che nello strappare l'una sradichiamo l'altro. Sì, proprio così. Essere cristiani trasversali, vuol dire accettare che grano e zizzania convivano insieme, e riconoscere che occorre tanto grano per occupare i campi e togliere spazio alla zizzania impedendole di germogliare.
Molto grano... ecco, ciò che un cristiano-trasversale deve imparare ad essere.
Grano, che possa diventare pane che sia nutrimento per chi ne avesse bisogno; per diventare pane ed essere nutrimento per chi non ha da mangiare, per chi, abbrutito dalla miseria umana cerca nella spazzatura qualcosa che lo sostenga; pane per chi ha fame di sentimenti veri essendo coperto di vergogna e spudoratezza; pane per chi ha desiderio di giustizia, essendo il criminale più incallito. Pane che nutra un cuore arido e violento, pane che riempia stomaci ricolmi di arrivismo.
Pane che sia disprezzato e calpestato da chi ricerca forse leccornie squisite...
Per il povero, l'oppresso, il vilipeso, il deluso, l'amante e l'amato, il felice e lo spensierato.
Pane per ogni tavola ed ogni mensa, perché Dio ama tutti e non fa discriminazione alcuna.

Essere cristiani-trasversali vuol dire accettare di essere grano, per diventare pane disponibile da sacrificare sull'altare dell'amore...
Perché soltanto dopo la crocifissione, si può essere ricordati nella certezza di risurrezione, uniti all'Unico Memoriale che ci ha amati e salvati da sempre, Cristo Gesù Nostro Signore.
Ma di questo parleremo un'altra volta.


BRANI BIBLICI CITATI IN RIFERIMENTO:
"Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (Gv  8,32)
"Dio è amore" (cfr. 1Gv 4,8) 
Parabola del grano e della zizzania (cfr. Mt. 13,24-43)


martedì 3 dicembre 2019

Natale (pur se ancora ha da venire!)

I SETTIMANA D'AVVENTO - Martedì - SETTIMANA DELLA POESIA

Natale


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
   Giuseppe Ungaretti

La poesia di oggi, ripercorre sentieri di fatica, di malinconia. Ancora una poesia forte che si chiude in se stessa, che cerca la solitudine o forse esprime il disagio di stare in mezzo ad apparenza. Nel cammino del'avvento è comunque il bisogno di fermarsi. Di fare silenzio dal frastuono... il silenzio è un'esigenza dello spirito, stanco di vuoto e di frammentarietà, deve scendere in profondità per ritrovarsi. La poesia coltiva in te il sentimento, ogni sentimento, e ti aiuta a riconoscerlo.

lunedì 2 dicembre 2019

In attesa della neve


I SETTIMANA D'AVVENTO - 
SETTIMANA DELLA POESIA





Come il cielo ama la tempesta
per sentirsi vivo
e l’autunno aspetta la neve per nascondersi
io aspetto i tuoi occhi
per tuffarmici dentro e nascondermi al mondo.
E sentire il tuo cuore che batte…
E sapere che ancora vivo.



Perché alimentando lo spirito con quanto nutre l'anima di sentimenti, imparerai a cogliere la vita che ti circonda... il suo battito d'ali e i sospiri ad ogni piè. Scoprirai pian piano che le radici raggiungono l'acqua anche quando non si vedono...
Nell'attesa, di cui questo tempo d'avvento si nutre, preparati a coltivare dentro di te, quanto possa permetterti di accoglierLo. Nell'amore, nella verità... nel presente, oggi.

venerdì 29 novembre 2019

Come le spine delle rose fanno male


A volte accade…
Ci sono occhi
che quando li guardi ti fanno toccare il cielo
e ci sono corpi
che ti fanno desiderare di essere uno.
Nella nebbia di giornate
intrise di gelo
quest’amore è quasi dolore.
Può l’amore essere dolore?
Come le spine delle rose fanno male
ma non deturpano la bellezza della rosa…
Anche tu
in me
sei spine e rosa.
Niente potrà scaldarmi se non il tuo abbraccio.


E ci sono poesie che svelano mondi, e che quando le ascolti ti entrano dentro. La poesia è così, quando è scritta sgorgando dal cuore non è più del poeta, entra in quell'universo che è veicolato dalle parole e si nutre di vita. Profondità e verità ne costituiscono la colonna, e lei gira, s'innalza e ritorna...
Anche il poeta è testimone di quella bellezza
che cambierà il mondo!

martedì 11 giugno 2019

L'attesa... mai vana


Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e...
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che non possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.
                                Rainer Maria Rilke





Sii paziente, perché le domande sono come perle preziose da custodire...
Sono le domande che ti aprono alla vita, alla bellezza, al mistero, all'amore...
Non temere i silenzi,
il tempo buio, le nuvole e l'attesa.
Vivi sì, vivi ogni cosa,
anche l'incertezza
che è sempre maggiore nella vita
rispetto ad ogni certezza.
Ama l'irrisolto del tuo cuore, perché è questo irrisolto che ti apre a Dio.

venerdì 24 maggio 2019

.. e le nostre gambe non si fermano!


Agli occhi dei più che mi conoscono so di apparire come una persona forte e determinata, con idee chiare e sicura di sé.
Agli occhi miei so di essere poco o nulla di ciò che vorrei essere…
Agli occhi di chi mi ama… beh! Gli occhi di chi ama sono sempre poco oggettivi, ed hanno la bellezza di apprezzare anche i difetti dell’amato….
Agli occhi di Dio… sono sua Figlia: grande conforto per me…
Ma davanti a certi uomini… mi chiedo: io che sto facendo? La mia vocazione…?
Ed il mio essere poco o nulla, mi schiaccia… mi spinge a migliorarmi…. Mi sprona ….
Ci sono uomini che continuano a rendere il mondo migliore di come lo hanno trovato. E non sono soltanto loro... Grazie!


FLASH SU FALCONE (video)

INTERVISTA A BORSELLINO  (video)



mercoledì 8 maggio 2019

L'Amare è l'unica vera risposta all'amore!



C’è un momento dell’amore, o forse dovrei dire dell’amare, molto doloroso. È il momento della prova del vero amore. Che non riguarda l’altro, chi amiamo, nei nostri confronti, ma interessa noi e il nostro modo di amarlo.
Ci interpella in prima persona e ci richiede un sacrificio fortissimo, ma senza il quale non potremmo mai dire di amare di amore vero.
È un passaggio, che parte dall’amore forte, profondo, che ci prende e ci coinvolge e che state vivendo con intensità; già lasciata abbondantemente alle spalle la fase dell’innamoramento, ecco che l’amore adesso chiede di essere vero.
E per essere vero esige: libertà.
L’amore vero passa dal fuoco della capacità di amare libera dell’altro, che amiamo.
Che è molto di più dell’accoglienza di ciò che l’altro è, o del suo carattere, o dei suoi difetti. È la prova del: se anche lui non mi ama, io lo amo e continuerò a riversare su di lui amore e benedizione anche SENZA MANIFESTARLO.
E questo momento, prescinde da voi. Non si tratta di superarlo in un momento di crisi, o di trovarsi in piena sintonia senza che il vostro rapporto faccia una grinza. 
È un momento interiore, che si abbatte sul vostro “amare” in maniera forte e decisa. Preparato sicuramente da piccoli momenti precedenti, ma dei quali non avete avuto piena consapevolezza. 

È il momento in cui con consapevolezza vi ritroverete a piangere, ed a pregare. In quel momento accettate la libertà della persona che amate. Affidandola a Dio, e chiedendo a Lui di benedirlo sempre e comunque a prescindere da voi; anzi gli direte che sarete pure disposte a rinunciare a tanto amore (rinunciare ad esprimerlo se dovesse servire) purché l’Amato stia bene, sia felice, sia sereno…sia in Cristo benedetto sempre!